Produzione ferma per tre ore questa mattina alla Turolla di Castel San Pietro, gruppo Danfoss, per l’assemblea in sciopero indetta da Fiom e Fim territoriali ed Rsu contro l’avvio delle procedure di licenziamento individuale di tre lavoratori.
Protesta che si sta ripetendo anche in questo momento, con i lavoratori del turno pomeridiano, e che proseguirà nei prossimi giorni, già a partire da domani, con due ore di sciopero al giorno, 15 minuti ogni ora di lavoro.
Le organizzazioni sindacali e i colleghi dei tre lavoratori coinvolti chiedono all’azienda di ritirare immediatamente le procedure di licenziamento e si riservano di mettere in campo ulteriori iniziative di mobilitazione.
«Il comportamento dell’azienda è grave e inaccettabile – dichiarano Stefano Pedini, segretario generale Fiom-Cgil e Marzia Montebugnoli della Fim-Cisl -. Non è credibile la motivazione che ci è stata fornita per giustificare i licenziamenti, vale a dire che le mansioni svolte dai tre dipendenti sono state soppresse alla luce di una riorganizzazione decisa unilateralmente, senza alcun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. In realtà le lavorazioni di pre-montaggio di cui si occupano i tre lavoratori dovrebbero d’ora in poi essere svolte direttamente dai montatori, i cui carichi di lavoro aumenterebbero in modo considerevole. Questi licenziamenti non sono ammissibili, tanto più che l’azienda non è toccata da situazioni di crisi. Per questo proseguiremo con i lavoratori la mobilitazione al fine di farli ritirare».