E’ ancora prematuro fornire dei dati attendibili sulla situazione occupazionale del territorio e di quanti avviamenti ci sono stati dall’inizio dell’anno, visto che normalmente i dati ufficiali hanno un ritardo di 6 mesi. Confermiamo, tuttavia, la sensazione già espressa a maggio nel corso delle serate “I martedì del lavoro”, che deriva dal presidio costante e capillare che come Cgil di Imola facciamo ogni giorno dentro ai luoghi di lavoro.
Dopo un 2014 che possiamo definire orribile, il 2015 ci consegna alcuni segnali decisamente positivi in particolare per quanto riguarda le imprese impegnate nelle esportazioni e si conferma, almeno nella prima parte, un anno di sostanziale tenuta sul versante occupazionale, senza che purtroppo vi sia un miglioramento sul fronte della disoccupazione che colpisce migliaia di persone sul territorio. In sostanza una crescita di ordinativi senza una crescita proporzionale di occupati.
Tutto questo si riflette sul dato del tesseramento e in particolare sulle nuove adesioni alla Cgil di Imola. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nei primi sei mesi rileviamo un aumento di oltre il 20% tra i lavoratori attivi e una sostanziale tenuta nel sindacato dei pensionati, che tuttavia registra una tendenza in calo per effetto della riforma Fornero, i cui effetti negativi sul tesseramento dureranno ancora per almeno un paio d’anni.
Nel totale della Camera del Lavoro di Imola, quindi, tra i nuovi iscritti e quelli persi nei primi sei mesi del 2015, il saldo registra un sostanziale pareggio se confrontato con lo stesso periodo del 2014 che, viste le tempeste degli anni passati, è un dato positivo e di tutto rispetto. Ma ancora più interessante è la lettura dei dati relativi ai nuovi iscritti, che offre alcuni spunti di analisi sulla qualità della nostra rappresentanza e testimonia il riconoscimento di un costante lavoro sul territorio.
L’età del 50% delle nuove adesioni si colloca tra i 20 e i 40 anni, novità interessante se teniamo conto che l’ingresso al lavoro avviene in un’età sempre più avanzata. Il 49% di quelli che si avvicinano per la prima volta alla Cgil è formato da diplomati e laureati; il 66% sono operai e il 34% impiegati; il 71% è stato assunto a tempo indeterminato. Un dato certamente negativo riguarda gli apprendisti, che conferma lo scarso utilizzo da parte delle imprese di un contratto a causa mista, formazione e lavoro, che si riflette anche nell’iscrizione alla Cgil (solo l’1%).
E’ evidente che trattandosi di dati parziali devono essere verificati a fine anno, ma la valutazione che si può fare ad oggi è che la Cgil di Imola tiene sulla rappresentanza malgrado l’economia del territorio stenti ancora a riprendersi in senso generale.
Di questo parleremo con i nostri ospiti alla Festa della Cgil di Imola, che si terrà dal 3 al 7 settembre al centro sociale “La Tozzona”, un’occasione per confrontarsi su quale modello di sviluppo saremo in grado di costruire, ognuno con il proprio contributo, con quali relazioni all’interno della Città Metropolitana, tenendo in considerazione della particolarità di un territorio cresciuto con la presenza di una cooperazione forte e come la rappresentanza può recuperare un ruolo attivo per promuovere la partecipazione delle persone in un’epoca di scollamento dai luoghi tradizionali.
Paolo Stefani
Segretario generale Cgil Imola