«Il Paese ha bisogno di lavoro», con queste parole il Comitato Direttivo della Cgil Nazionale ha annunciato la manifestazione che si terrà il 25 ottobre a Roma.
Sono quasi vent’anni che subiamo le menzogne del governo di turno che ci racconta la favola in cui togliere i diritti e rendere le persone più precarie è l’unico modo per creare occupazione. Queste menzogne hanno prodotto come unico risultato l’impoverimento sempre più generalizzato di larghe fasce della popolazione e una disoccupazione in continua crescita.
«Come Cgil di Imola – dichiara Paolo Stefani, segretario generale della Camera del lavoro imolese – siamo convinti che in un fase di recessione come quella attuale, aggravata dall’ingresso della nostra economia nella deflazione, la priorità del governo debba essere quella di creare nuovo lavoro, pubblico e privato. Attrarre investimenti significa proporre alle imprese un sistema Paese molto diverso da quello attuale, eliminando una burocrazia che è diventata insopportabile, offrendo una giustizia veloce che non premi i disonesti ma dia certezze, che sia supportato da una regime fiscale nella media con gli altri paesi più industrializzati e che creda che la scuola, la formazione e la ricerca siano fattori di sviluppo e non serbatoi dal quale attingere risorse che umiliano i lavoratori e le lavoratrici e i ragazzi e le ragazze che si trovano costretti a cercare lavoro all’estero».
La Cgil non è contraria alla riforma del mercato del lavoro, anzi è favorevole e ha una sua piattaforma che chiede urgentemente di discutere con il Governo per riparare ai disastri prodotti dalle leggi del passato, votate dal Parlamento, e per rendere davvero tutti i lavoratori di serie “A”, combattendo la piaga del precariato a vita.
«Riteniamo indispensabile una rapida presa di posizione delle altre sigle sindacali – conclude Stefani – considerando il fronte unitario, già condiviso con la piattaforma su previdenza e fisco, come lo strumento più forte che oggi siamo in condizioni di mettere in campo per la tutela dei nostri rappresentati. Il 25 ottobre segnerà solo l’inizio di un percorso che auspichiamo ci trovi uniti».