Venerdì pomeriggio 1 giugno, i delegati e gli attivisti della Cgil di Imola hanno incontrato, nel salone della Camera del Lavoro di via Emilia 44, i candidati sindaco invitati a confrontarsi su temi prioritari: lavoro, servizi ai cittadini, sviluppo e politiche che mettano al centro le persone.
«La nostra organizzazione – ha premesso Mirella Collina, segretaria generale della Cgil di Imola – basa le proprie azioni sui principi della Costituzione, crede fermamente nel valore della solidarietà in una società senza privilegi e discriminazioni, in cui sia riconosciuto il diritto al lavoro, alla salute, alla tutela sociale, dove il benessere sia equamente distribuito e la cultura arricchisca la vita di tutte le persone. Siamo un’organizzazione antifascista e antirazzista che nel circondario imolese (esclusa Medicina) rappresenta 22.183 iscritti. La Camera del lavoro di Imola, nata nel 1900, è la più piccola d’Italia e l’unica rimasta autonoma dopo la nascita della Città metropolitana, autonomia che riteniamo indispensabile per rimanere radicati nel territorio e a contatto diretto con i problemi dei lavoratori e dei cittadini».
Ai candidati sindaco sono state poste le seguenti domande:
- Il futuro sindaco dovrà rappresentare non solo il Comune di Imola ma anche tutti i cittadini dell’intero Circondario imolese, quindi un bacino di 133.000 abitanti. In questi anni il Circondario si è molto indebolito perché non sono stati fatti investimenti adeguati in professionalità, come del resto in tutti gli enti locali di tutta Italia, a causa del taglio di risorse economiche attuato a livello centrale e per via delle normative restrittive sulle assunzioni. Abbiamo denunciato più volte alle istituzioni questa mancanza di progettazione e dialogo. Riteniamo ancora molto importante potenziare questo strumento con risorse qualificate che possano essere di supporto per le politiche del territorio, per i piccoli Comuni e per renderlo un interlocutore autorevole con la Città metropolitana.
Cosa ne pensate? Nel caso in cui sarete eletti, è vostra intenzione rafforzarlo? - A livello circondariale, il 22 dicembre 2015, abbiamo sottoscritto un protocollo sulle relazioni sindacali, che norma le procedure di concertazione su temi molto importanti, documento che è stato firmato dal presidente del Circondario imolese in rappresentanza di tutti i sindaci: politiche sociali e sanitarie, di sviluppo territoriale, politiche del lavoro, appalti e legalità, politiche di bilancio, riordino istituzionale, trasporti e mobilità, organizzazione dei servizi sul territorio, politiche di genere e pari opportunità, politiche abitative.
Vi chiediamo se è vostra intenzione tenere in considerazione questo protocollo e se avete già considerato che tipo di relazioni sindacali volete mettere in campo. - Sanità imolese: riteniamo che l’autonomia dell’Azienda sanitaria debba essere salvaguardata. Se il livello decisionale non rimane nel territorio si creerà una distanza dai problemi dei cittadini e di conseguenza diventerà più difficoltoso risolverli, a partire da quelli più sentiti come il Pronto soccorso e le liste d’attesa, ancora con tempi troppo lunghi. Riteniamo indispensabile che rimanga un ospedale di 1° livello e che i servizi restino vicini ai cittadini, ma questo non esclude un’auspicata “collaborazione” con l’Ausl di Bologna e l’Università per le loro eccellenze. Abbiamo perciò sostenuto con forza l’autonomia di Imola in Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana e continueremo a sostenerla nel momento in cui ci verrà presentato il progetto dalla commissione di “esperti”.
Troppo spesso si sente discutere dei servizi interni all’ospedale ma mai di quelli territoriali che sono altrettanto importanti per i cittadini per evitare l’ospedalizzazione: le cronicità, il servizio infermieristico domiciliare, la prevenzione (ormai non più finanziata). Per questo, come organizzazioni sindacali, abbiamo più volte denunciato la mancanza del Direttore del Distretto Sanitario che deve progettare e individuare le strategie territoriali sanitarie in base ai bisogni dei cittadini.
Inoltre, i continui tagli al Fondo Sanitario nazionale e al Fondo della Non Autosufficienza stanno mettendo a rischio i nostri servizi sociali, che comunque possiamo dire di qualità grazie ai finanziamenti regionali e alle cospicue risorse che i Comuni del circondario imolese, in particolare quello di Imola, erogano per poterli mantenere tali. Finanziamenti che sono oggetto di una concertazione con le organizzazioni sindacali, anche per individuare dove canalizzarli in base ai bisogni dei cittadini.
Cosa ne pensate di questi importanti argomenti e come intendete muovervi se eletti? - Per anni c’è stata un’accesa discussione sulla gestione diretta dei servizi dell’infanzia da parte del Comune di Imola. La nostra organizzazione, che ritiene i servizi per l’infanzia comunali di alta qualità e graditi dai cittadini imolesi, si è sempre opposta all’esternalizzazione. Nonostante ciò l’Amministrazione comunale ha continuato il suo percorso, esternalizzando la scuola di materna di Zolino. Negli ultimi anni, con l’ultima giunta, c’è stata un’inversione di tendenza e si sono concordate assunzioni per ricoprire i pensionamenti, continuando quindi con la gestione diretta da parte del Comune.
Come vi ponete di fronte alla prospettiva di altri pensionamenti e quindi al mantenimento della presenza di personale dipendente comunale. Cosa significa per voi gestione diretta?
Esiste inoltre nel nostro territorio una sperimentazione comunale sullo 0-6, cioè servizi nido e infanzia che insieme accolgono bambini dai 5 mesi ai 6 anni e collaborano insieme in alcune attività della giornata. Come pensate di attuare lo 0-6 ad Imola una volta eletti? - Dopo dieci anni di crisi economica e occupazionale, purtroppo non ancora finita, occorrono anche nel nostro territorio investimenti pubblici per creare occupazione ed è necessario che diventi obiettivo comune lo sviluppo di un’occupazione stabile, di qualità e rispettosa delle norme e regole sulla sicurezza. Occorre riuscire a coniugare la competitività delle imprese, le nuove tecnologie e i diritti dei lavoratori, i tempi di vita e orari della città. Le intelligenze e i percorsi formativi dei giovani devono essere valorizzati, anche individuando nuovi indirizzi scolatici in base alle esigenze del territorio.
Proprio per decidere le strategie nel territorio, siete disponibili una volta eletti ad aprire un confronto con i sindacati, le associazioni di impresa con l’intento di ricercare soluzioni per ridurre il precariato e incentivare un lavoro più stabile e di qualità e rilanciare l’economia del territorio?
«Ringraziamo i candidati sindaco – conclude Collina – per aver accettato il nostro invito e averci presentato i punti del loro programma relativi ai temi che riteniamo di primaria importanza per i cittadini e per il futuro di Imola. Invitiamo tutti ad andare a votare per esercitare questo prezioso diritto, che ci permette di esprimere la nostra preferenza, di contare».