Tutti i 35 dipendenti della Cab Plus hanno aderito alle 8 ore di sciopero proclamate per venerdì 5 luglio contro la decisione dell’azienda di chiudere, tra un paio di mesi, lo stabilimento e il conseguente licenziamento di tutti i lavoratori. Nella mattinata si è effettuato un presidio nell’area ex Cogne (su via Selice a un centinaio di metri dal casello autostradale) dove è situato lo stabilimento che produce cabine per le macchine movimento terra. Nel pomeriggio i lavoratori hanno manifestato sotto la sede della Provincia di Bologna, in via Zamboni, mentre all’interno, dalle 14,30, si svolgeva l’incontro del Tavolo di salvaguardia del patrimonio produttivo sulla situazione aziendale alla presenza della Provincia, delle organizzazioni sindacali e della dirigenza aziendale del gruppo Tiberina a cui appartiene lo stabilimento, ma non era presente alcun rappresentate del Comune di Imola.
«L’importante mobilitazione dei lavoratori ha fatto sì che i licenziamenti siano scongiurati e ha portato la possibilità di attivare la cassa integrazione straordinaria per 12 mesi prorogabili di altri 12 – dichiara Stefano Pedini Segretario della Fiom imolese -. Durante la cassa integrazione verranno attivati un percorso di ricollocazione di una parte di lavoratori all’interno del gruppo, una procedura di mobilità volontaria incentivata e percorsi di formazione per una riconversione professionale. Il positivo risultato è da attribuire alla caparbietà dei lavoratori e l’assenza dell’Assessore Cantelli è stata sicuramente inaspettata e imbarazzante per tutti coloro che sono venuti a Bologna a manifestare visto un momento così difficile, che richiede che il lavoro sia la priorità dell’attività dell’Amministrazione Comunale».