Il 21 novembre la Fiom scende in piazza a Roma
La legge di stabilità presentata dal governo non ci piace. È la stessa logica dei provvedimenti che hanno peggiorato e reso più precarie e insicure le condizioni dei lavoratori, dal Jobs act, alla «buona scuola» allo «sblocca Italia». Le misure proposte perseverano sulla strada dell’ingiustizia sociale, non mettono in atto reali misure per lo sviluppo, la ripresa degli investimenti, la crescita dell’occupazione stabile, la lotta alla povertà e alle disuguaglianze sociali, non combattono l’evasione fiscale e la corruzione – anzi le assecondano – e producono un’ulteriore riduzione alla spesa pubblica a partire dai tagli alla sanità, inoltre fanno pagare un ulteriore prezzo al Mezzogiorno che non compare nemmeno tra i titoli.
Contro questa politica economica e sociale bisogna mobilitarsi per rivendicare scelte diverse e proposte che si affiancano alle nostre rivendicazioni contenute nella piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici.
Il 21 novembre la Fiom scende in piazza a Roma, insieme alle associazioni, ai movimenti e alle persone che in questi anni si sono battuti, e vogliono continuare a farlo, per contrastare le politiche di austerità europee, affermare i princìpi della nostra Costituzione e le conseguenti scelte dei diversi governi del nostro Paese, ponendosi l’obiettivo di riunificare tutto il mondo del lavoro e affermare un nuovo modello ambientale, sociale ed economico, solidale e democratico.
Insieme per avviare una mobilitazione vasta che, in coerenza con le lotte dello scorso autunno, coinvolga tutte le categorie del mondo del lavoro e tutta la Cgil.
Il governo non sta ascoltando il Paese ma solo i poteri economici e finanziari più forti.
Non fermiamoci. È il momento di unire e dare voce e rappresentanza al mondo del lavoro, reale maggioranza del nostro paese. Vogliamo il diritto a un lavoro dignitoso e onesto, una politica industriale pubblica e affermare il ruolo e il valore del Contratto nazionale di lavoro, della giustizia sociale e della democrazia partecipata.
PER
GLI INVESTIMENTI, IL LAVORO E I DIRITTI
• investimenti pubblici e privati e nuova occupazione stabile;
• uno Statuto dei diritti di tutto il mondo del lavoro.
IL CONTRATTO NAZIONALE PER TUTTI
• un Contratto nazionale che tuteli tutte le forme di lavoro, garanzia del potere d’acquisto e soglia del salario minimo che affermi la democrazia nei luoghi di lavoro.
LO STATO SOCIALE
• garantire il diritto alla salute, alla scuola pubblica, alla formazione;
• introdurre il reddito di dignità;
• estendere la cassa integrazione e i Contratti di solidarietà.
LA QUALITÀ DEL LAVORO
• ridurre gli orari e ridistribuire il lavoro;
• una nuova legge sugli appalti;
• una legge sulla rappresentanza per far entrare la democrazia nei luoghi di lavoro;
LE PENSIONI
• ridurre l’età pensionabile e dare lavoro ai giovani;
• ripristinare le pensioni di anzianità;
• avere pensioni dignitose per tutti, oggi e domani;
IL FISCO GIUSTO
• ridurre le tasse al lavoro, combattere l’evasione fiscale e la corruzione;
• introdurre una tassazione progressiva sui grandi patrimoni.
L’EUROPA E LA COSTITUZIONE
• cancellare il pareggio di bilancio imposto dalle politiche di austerità;
• affermare e realizzare i princìpi della nostra Costituzione.
CONTRO
• LA LEGGE DI STABILITÀ;
• IL JOBS ACT CHE HA RESO PIÙ FACILI I LICENZIAMENTI;
• LO SBLOCCA ITALIA;
• LA BUONA SCUOLA ;
• LA POLITICA DELLA DISEGUAGLIANZA.