Si è svolto il 26 aprile a Roma l’incontro per discutere della reindustrializzazione della Cnh di Imola, convocato dal ministero dello Sviluppo economico, davanti al quale hanno manifestato una cinquantina di lavoratori imolesi con trombe e bandiere per chiedere con forza di realizzare l’annunciato progetto di riconversione dello stabilimento di via Selice.
«Innanzitutto è stato confermato il secondo anno di cassa integrazione straordinaria per cessata attività di cui potranno usufruire ai cento dipendenti rimasti – riferisce Stefano Pedini, segretario della Fiom di Imola -. Cnh, inoltre, ha ufficializzato la sua disponibilità a mettere a disposizione lo stabilimento di Imola alla newco che porterà avanti il progetto di riconversione e si è impegnata a trattare a condizioni vantaggiose proprio per favorirlo. L’azienda ha anche comunicato che non eserciterà alcuna pressione nei confronti dei lavoratori per un eventuale trasferimento in altri stabilimenti. Il ministero dello Sviluppo economico ha espresso pieno apprezzamento per il progetto sulle vetture elettriche e la relativa componentistica su cui si è reso disponibile a investire, anche le risorse non sono ancora state quantificate. Anche il ministero dell’Ambiente avrebbe manifestato interesse. Ora l’obiettivo è costruire il soggetto industriale che si impegni a portare avanti il progetto. Delle 15 aziende che avevano mostrato interesse solo una ha confermato la volontà di partecipare alla costruzione della newco. Per la Regione, che ha elaborato il progetto, ora la priorità è creare le condizioni affinché vi siano altri soggetti che accettino di investire. Non sarà semplice, ma non si deve perdere altro tempo, occorre che tutte le parti si impegnino per costruire un futuro per l’ex Cnh e i suoi lavoratori».