Scuola dell’infanzia, Cgil e Cisl: “Il Comune di Imola ha le risorse per assumere direttamente il personale”

Questa mattina Cgil e Cisl Imola hanno inviato a consiglieri comunali, assessori e sindaco del Comune di Imola una lettera in ribadiscono la posizione delle organizzazioni sindacali rispetto alle esternalizzazioni delle sezioni della scuola dell’infanzia comunale…

Questa mattina Cgil e Cisl Imola hanno inviato a consiglieri comunali, assessori e sindaco del Comune di Imola una lettera in ribadiscono la posizione delle organizzazioni sindacali rispetto alle esternalizzazioni delle sezioni della scuola dell’infanzia comunali.

«Il nostro obiettivo – spiegano Mirella Collina e Stefano Franceschelli – è informare e rendere consapevoli i consiglieri e la giunta comunale sulla normativa vigente, che permette al Comune di assumere direttamente personale per i profili di educatore e docente nei servizi pubblici, con le risorse economiche destinate a questo scopo di cui il Comune dispone, ovvero 200.994 euro. Posizione che sosterremo all’incontro, da noi richiesto lo scorso 24 giugno, che si terrà con l’Amministrazione venerdì 10 luglio alle ore 16 in municipio».

Alla c.a. del Sindaco di Imola

Alla Giunta Comune di Imola

A tutti i Consiglieri Comunali

Oggetto: esternalizzazioni delle sezioni della scuola dell’infanzia comunali

La Giunta Comunale con delibera n. 66 del 14/04/2015, ha approvato un “atto di indirizzo in merito alla gestione dei servizi comunali per la prima infanzia (nidi d’infanzia e scuole dell’infanzia)”, che prevede l’avvio di una gara quadro per la gestione in appalto di sezioni di scuola dell’infanzia comunale da un minimo di una ad un massimo di cinque.

Dopo ben due incontri avvenuti con l’Assessore di competenza, abbiamo capito che non esiste una difficoltà economica e normativa rispetto alla stabilizzazione del personale ma piuttosto una volontà politica di dare in appalto queste sezioni.

Veniamo accusati di avere dei preconcetti sui servizi educativi privati accreditati ma non è così!

Riteniamo che quelli già esistenti e consolidati nel territorio siano servizi di qualità in quanto i servizi attualmente gestiti da privati devono confrontarsi con un servizio pubblico, sia comunale che statale, di alto livello educativo e didattico.

Non vogliamo perciò diminuire il rapporto pubblico-privato, esternalizzando cinque sezioni della scuola dell’infanzia comunale, rapporto che fino ad oggi ha garantito un servizio apprezzato dalle famiglie.

Nell’ultimo incontro ci è stato consegnata la delibera n. 23 del 25/02/2015 “Piano fabbisogno del personale 2015/2017” dove vengono evidenziati i valori economici delle cessazioni dal 2011 e il valore di copertura in base alla normativa vigente. Si evince che l’anno 2015 rimangono dei residui degli anni precedenti pari a 96.697 euro (percentuale sulle cessazioni anni: 2011-2012-2013) che possono essere utilizzati in base a quanto previsto dal Decreto Legge 19 giugno 2015 n. 78 art. 4 comma 3, a questo si aggiunge il 60% delle cessazioni del 2014 pari a 213.849,64 per un totale a disposizione per l’anno 2015 di euro 310.297. Togliendo le assunzioni previste nel piano del comune per l’anno 2015 pari a 109.303 euro, vuol dire che si possono utilizzare 200.994 euro per le assunzioni per posizioni infungibili. La circolare Madia n. 1 del 2015 specifica che: “Per il personale infungibile (es: magistratura, carriera prefettizia e diplomatica, docenza universitaria; personale educativo e docente degli enti locali) l’eventuale assunzione anche di inidonei, nel rispetto delle procedure di autorizzazione previsti dalla normativa vigente, non può superare la percentuale di tourn over consentita secondo il regime ordinario. Dell’assunzione di tali categorie ne va data comunicazione all’osservatorio nazionale e al dipartimento della funzione pubblica, mediante i sistemi informativi previsti.”

Inoltre la sezione delle autonomie della Corte dei Conti ha deliberato in data 4 giugno 2015, pronunciando i seguenti principi di diritto:

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4) “la capacità di assunzioni a tempo indeterminato dei vincitori di concorso pubblico collocato nelle graduatorie dell’Ente” si esaurisce con l’utilizzo delle risorse corrispondenti “ad un a spesa pari al 60% nel 2015 (80% nel 2016) di quella relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente”; le ulteriori risorse corrispondenti al completamento a cento delle ricordate percentuali è destinabile unicamente alle assunzioni per ricollocazione. Non è ammessa una promiscua utilizzazione di queste ultime risorse destinandone parte alle predette assunzioni da graduatorie”.

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7) “se il posto da ricoprire sia infungibile intendendosi tale, un posto per il quale è prevista una professionalità legalmente qualificata, eventualmente attestata, da titoli di studio precisamente individuati e che tale assunzione è necessaria per garantire l’espletamento del servizio essenziale, alle cui prestazioni la predetta professionalità è strettamente e direttamente funzionale, non potrà ricollocare in quella posizione unità soprannumerarie sprovviste di tali requisiti. E se questa dovesse essere l’unica esigenza di organico da soddisfare nell’arco del biennio considerato dalla norma, una volta constata l’inesistenza di tali professionalità tra le unità soprannumerarie da ricollocare, l’ente potrà procedere ad assumere nei modi ordinari. Tale ricerca va riferita non solo al personale della provincia di appartenenza, ma a tutto il personale delle provincie interessate alla ricollocazione come individuati ai sensi del comma 422 dell’art. 1 della legge 190/2014”.

Esiste infatti un problema riguardante la continuità educativa in quanto a fine giugno si registrano tre educatori di nido ai quali non è stato rinnovato il contratto di lavoro interinale a causa del raggiungimento del limite di 36 mesi, problema che interesserà altri due lavoratori nei primi mesi del 2016.

A tal proposito occorre rilevare che:

  • Ministero del Lavoro è intervenuto con note e interpelli ufficiali per ribadire che il tetto massimo dei 36 mesi costituisce un limite al rIl icorso al lavoro a tempo determinato e non alla somministrazione (interpello n. 32/2012) in conformità a quanto previsto dalla direttiva comunitaria 1999/70/CE;

  • Il divieto per le P.A. di ricorrere all’utilizzo del medesimo lavoratore con più tipologie contrattuali per periodi di servizio superiori a tre anni nell’arco dell’ultimo quinquennio è stato abolito dal DL 78/2009 art. 26 lett. B)

Riteniamo pertanto che vi sia la strada per giungere ad una stabilizzazione dei rapporti di lavoro in essere attraverso le procedure di assunzione previste per le Pubbliche Amministrazioni e/o attraverso le agenzie di somministrazione che hanno in carico i lavoratori, le quali possono assumere gli stessi lavoratori a tempo indeterminato proseguendo l’accordo commerciale in essere con il Comune.

Pertanto, riteniamo che l’Amministrazione sia tenuta a considerare quanto le Organizzazioni Sindacali suggeriscono a nome delle persone che rappresentano, sia cittadini che lavoratori, per non arrivare a riconoscere gli errori solo a posteriori.

Rimaniamo in attesa di una Vostra convocazione urgente.

Distinti saluti.

CGIL IMOLA – Collina Mirella

CISL AREA METROPOLITANA BOLOGNESE – Stefano Franceschelli