Inizia una stagione di mobilitazione straordinaria verso un nuovo Statuto dei lavoratori. Gli iscritti Cgil chiamati a votare questa proposta che punta a ricostruire il diritto del lavoro a tutela della parte più debole.
La Cgil ha aperto una stagione di mobilitazione straordinaria presentando nei giorni scorsi la Carta dei diritti universali del lavoro, ossia il nuovo Statuto dei lavoratori e delle lavoratrici. Una raccolta di norme destinate a tutto il mondo del lavoro, subordinato e autonomo, che a partire dai prossimi giorni sarà al centro delle assemblee nei luoghi di lavoro e dei pensionati, per la consultazione straordinaria delle iscritte e degli iscritti alla Cgil.
Il nuovo Statuto vuole innovare gli strumenti contrattuali preservando quei diritti fondamentali che devono essere riconosciuti ed estesi a tutti, senza distinzione, indipendentemente dalla tipologia lavorativa o contrattuale, perché inderogabili e universali.
Diritti che vanno dal compenso equo e proporzionato alla libertà di espressione, dal diritto alla sicurezza al diritto al riposo, alla malattia, alla maternità, alle ferie, ma anche alle pari opportunità, alla formazione permanente, alla protezione del loro sapere, che si chiami diritto d’autore o proprietà intellettuale. L’obiettivo è ricostruire un diritto del lavoro a tutela della parte più debole nel rapporto di lavoro, declinare il tema dei diritti riconoscendoli in capo alle persone e non più suddividendoli per tipologia contrattuale.
La Cgil, dunque, si rivolge a tutto il mondo del lavoro: lavoratori dipendenti, a tempo indeterminato o meno, pubblici e privati, ai precari in tutte le varie forme, e al mondo del lavoro autonomo. Non si è mai costruita una operazione con queste caratteristiche e per questo si tratta di una grande sfida per riaffermare la centralità del lavoro, necessario per far ripartire il nostro Paese, sia per garantire alle persone una vita dignitosa persone.