Oggi 2 Maggio 2017 presso il monumento ai Caduti della Cogne il Comune di Imola nella figura di Pierangelo Raffini, l’ ANPI, la CGIL, la CISL e le lavoratrici e i lavoratori della Cogne hanno reso onore ai 47 dipendenti Cogne che sono caduti per la Libertà, il Lavoro e l’ Indipendenza, di cui 28 sono caduti durante la guerra di Liberazione, 13 durante il conflitto, 4 in seguito a incursione aerea e 2 caduti sul lavoro.
Il monumento ai Caduti si trova nel parcheggio dello stabilimento Cogne lungo la via Selice, è stato inaugurato nel 1955 e successivamente reinaugurato in occasione del 70° Anniversario della Liberazione all’interno del contesto del progetto assieme alle scuole imolesi “Quando un posto diventa un luogo” e inserito nel programma delle iniziative “Sulle strade della libertà”.
Alcune parole dal discorso di Angelo Gentilini “La lotta della resistenza contro la ferocia nazi-fascista ha fatto registrare nei nostri monti i momenti più duri, crudi e violenti della lotta armata, ma la lotta partigiana si è combattuta in ogni strada, in ogni vicolo, nelle cantine, nelle campagne e anche nelle fabbriche”
Fabbriche che durante la guerra sono diventate punto di partenza della protesta, prosegue Gentilini: “Il 29 Aprile 1944 viene organizzato uno sciopero da parte delle donne di Imola con più di 300 donne che si riversano nella piazza davanti al Municipio per reclamare il cibo previsto dal razionamento e questo scatenò la reazione violenta dei militari che spararono sulla folla uccidendo Maria Zanotti e Livia Venturini. La reazione all’ accaduto da parte dei lavoratori della Cogne fu immediata e imponente, si concretizzò in un giorno di sciopero il 1° Maggio 1944 sotto la minaccia costante delle armi delle SS presenti nella fabbrica, si parla di 2300 lavoratori di cui 700 donne che reagirono compatti”